TANGOlogy


I love TANGO.it - TANGOlogy - raccolta di poesie e brani sul tango

La sezione TANGOlogy è dedicata alle poesie, brani e riflessioni sul tango. Poesie famose ma è anche uno spazio aperto a chi, spinto dalla passione per il tango, voglia condividere i suoi scritti. 

 

Poetando tango di Luis Castro

Tango che nascesti in Buenos Aires,
là, nel lontano ‘880,
forse come burla del compadrito
ai balli dei moreni.
Crescesti fra gauchos e immigrati
Ruffiani e prostitute.
Ti mostrasti per la strada,
tra uomini dapprima,
poi nel bordello con la sgualdrina,
per questa quei guappi
si giocarono fino alla vita
in qualche oscura balera.

Viaggiasti per l’Europa
dove ti raffinasti per tornare fatto signore
ti vestisti di lusso e di splendore
e al tuo ritorno passasti dal bordello al cabaret
abbandonasti il corte e la quebrada
per iniziare semplicemente a camminare
e così, reso decente, potesti giungere ad accostarti
anche a quella gente, l’altra gente,
la gente bene.

Però nel ’30 cadesti di colpo nell’oblìo,
passasti ad essere oggetto di studio, niente più,
infine per tua disgrazia
nel ’35 Carlito ti lasciò.
E tuttavia una voce amara e poderosa,
la voce del popolo, Discepolin,
con passione cantò la nostra realtà
che continuò ad essere come fino ad oggi
e bene dico fino ad oggi, la sola verità.

Tornasti a fiorire nel ’40
Con le grandi orchestre e i grandi cantori popolari
Che ora con poesia intellettuale
Ricordavano il passato.
Affollasti le piste da ballo con giovani e adulti
Fino a che un’altra volta, di colpo,
cominciasti a cadere da quel luogo di privilegio
in qualche triste e ormai cupo cabaret.

Un giorno ti svegliasti da una lunga notte
Dove ti censurarono senza una ragione
E oggi con il nostro solito costume
Di credere che tutto ciò che viene da fuori sia migliore
Ti vediamo arrivare dagli Stati Uniti, dall’Europa, dal Giappone
Pieno di gloria e ammirazione
E adesso sì, riconosciamo
che delle danze popolari sei la più originale
e, perché non dirlo, la migliore.

(Traduzione grazie a Davide Tammaro)

Da CUORE DI TANGO di Elia Barcelò

Non c’è altra attività civilizzata in cui il maschio della specie umana possa marcare ciò che desidera e in cui la donna decida di seguirlo, consegnandosi fiduciosa, sicura. Il tango argentino è l’unico contratto che non si può rompere. Forse per questo è diventato la mia passione fin dal primo giorno, ormai lontano, in cui lo scoprii in un locale di Buenos Aires…

PICCOLI PENSIERI di Angelo Liuzzi

Ogni qualvolta coppie ignote mi circondano, disegnando passi come dipinti, ogni qualvolta i miei occhi si sono chiusi nei tuoi e le mie braccia hanno formato con le tue una catena senza fine, scivolando appena su di una musica tanto triste… Ogni volta mi sono chiesto come sia stato possibile rimanere in piedi, vivi e non morire di gioia all’istante…

Eppure chiusi gli occhi a viso chino, il corpo scomparso nel corpo soprastante, l’anima nascosta nella musica dilagante, il sudore ha reso mortale ciò che ho creduto essere immortale e l’attimo di due labbra sfiorate per sbaglio ha reso vivo il sogno all’istante!

Giunsi alla fine di un tramonto d’oro. Sentivo il tuo allegro respiro scherzare con l’aria, e l’acqua di una fontana di una piazza deserta rievocare il tuo volto. Improvviseremo ancora quei passi proibiti,  quei  passi fugaci e i soffici baci e gli sguardi tenaci… poi sì, poi ancora, avranno le insegne le loro ore  di riposo, come le tue, come le mie, aspettando un altro tramonto dove perdersi. E magari sarà l’ultima volta che balleremo assieme.

Eppure smarriti i passi nella quiete più profonda, di noi non rimase nulla altro che il sogno rievocato da una triste fisarmonica oltre moda…

E’ un tango argentino
un violino tzigano nell’aria
una carezza di memorie lontane

è musica che entra nel sangue
gonfiando le labbra
odore di tabacco tra i denti.

E’ un uomo dagli occhi d’argento che porta un cappello
sfiorando lieve la mia vita di neve

è un rosso damasco
una danza selvaggia
è energia che riempe le gambe.

E’ uno scialle da zingara
una musica che cresce impetuosa
avvolge e conquista

è un tango argentino
un coltello di sangue e passione
è cuore e castigo
gelosia che consuma vendetta

ed è nero negli occhi
passione poi fuoco
parole d’amore che sfiorano appena

e io mi muovo sicura
le tue mani che mi cingono i fianchi
all’ombra dell’ultima rosa.

UN TANGO ARGENTINO di Tiziana Monari

E’ un tango argentino
un violino tzigano nell’aria
una carezza di memorie lontane

è musica che entra nel sangue
gonfiando le labbra
odore di tabacco tra i denti.

E’ un uomo dagli occhi d’argento che porta un cappello
sfiorando lieve la mia vita di neve

è un rosso damasco
una danza selvaggia
è energia che riempe le gambe.

E’ uno scialle da zingara
una musica che cresce impetuosa
avvolge e conquista

è un tango argentino
un coltello di sangue e passione
è cuore e castigo
gelosia che consuma vendetta

ed è nero negli occhi
passione poi fuoco
parole d’amore che sfiorano appena

e io mi muovo sicura
le tue mani che mi cingono i fianchi
all’ombra dell’ultima rosa.

LAS CALLAS

tratto dallo spettacolo “Borges e il Tango” di Anna Cattoretti, Carlo Maga e Javier Perez Forte

Le strade di Buenos Aires
ormai sono le mie viscere.
Non le avide strade,
scomode di folla e di strapazzo,
ma le strade indolenti del quartiere,
quasi invisibili perché‚ abituali,
intenerite di penombra e di crepuscolo
e quelle più fuori mano
libere di alberi pietosi
dove austere casette appena si avventurano,
schiacciate da immortali distanze
a perdersi nella profonda visione
di cielo e di pianura.
Sono per il solitario una promessa
perché‚ migliaia di anime singole le popolano,
uniche davanti a Dio e nel tempo
e senza dubbio preziose.
Verso l’Ovest, il Nord e il Sud
si sono dispiegate, e sono anche la patria, le strade:
spero che nei versi che traccio
ci siano queste bandiere.

GRAFFI NEL CUORE (Anonimo)

Struggenti note che inebriano l´anima,
il mio cuore sembra battere all´unisono con il tuo.

Ti avvolgo nel mio abbraccio

e partiamo per questo viaggio chiamato tango.

La musica guida i nostri passi

in questa sala gremita siamo solo io e te.

Energie fluttuanti scorrono tra noi giocando a inseguirsi,

ispirate da ricordi incancellabili come graffi nel cuore.

La seta rossa del tuo vestito

non riesce a trattenerne il calore e la passione.
Sento il tuo profumo evocare terre lontane,
sguardi intensi per silenzi pieni di parole.
E vorrei allontanare il momento in cui
una cortina romperá l´incantesimo.
Chissá se mai ti rivedró
o sarai solo un altro graffio nel cuore…
VOLVER di Alfredo Le Pera
Ho paura di ritrovarmi 
con il passato che torna
a scontrarsi con la mia vita.
Ho paura che le notti,
popolate di ricordi,
incatenino i miei sogni.

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