Consigli per ballerine di tango
- Accetta solo l’invito di una persona per te gradevole e con cui ti piace ballare davvero!! Non accettare (indiscriminatamente) inviti di tangueros che non ti piacciono pur di ballare.
- Usa i codici della convivenza milonguera. Impara a dire “no grazie” con gli occhi schivando elegantemente gli inviti di chi non vuoi. Gli inviti non si pretendono, ma si creano insieme.
- Se accetti un invito abbraccia il cavaliere senza fare la faccia disperata anche se il suo tango non ti piace.
- Non anticipare le intenzioni del tuo ballerino. Durante il ballo attendi sempre il segnale e, se non arriva, non prendere iniziative.
- Mentre stai ballando (o anche a fine tango) non esprimere mai giudizisul tango che stai ballando e sul ballerino con cui stai ballando. Il Tango non è un esame, per nessuno.
- Ascolta la musica, ascoltane tanta, conoscila, studiala bene, sentila… ma ricorda che mentre balli prima della musica tu ascolti il ballerino e il suo modo d’interpretare la musica, quale che sia.
- Impara ad ascoltare te stessa nel tango, spesso non hai percezione della tua “pesantezza”. Impara (da sola) a farti carico del tuo corpo, del tuo asse; impara a conoscere bene il tuo ruolo, a costruire l’abbraccio: seguire non è “farsi trascinare” o portare in braccio. La sensazione (a volte l’illusione) di essere leggera (che un bravo ballerino sa darci) non necessariamente corrisponde a una leggerezza effettiva. La tua leggerezza è una tua conquista, tua individuale, compito tuo, non dell’uomo che ti trasporta.
- Adorna quando puoi e non quando vuoi
- Sii attiva e ricettiva sempre, anche quando sei seduta al tuo tavolo. Non chiuderti, non accasciarti nella delusione o nella rabbia dell’ invito che non arriva. Cercalo tu e crealo con gli occhi. Desideralo. Ma non pretenderlo, non mendicarlo. Proponilo a chi ti piace. Sii capace di accogliere il diniego (spesso ha una spiegazione che non ti riguarda personalmente). I gesti nel tango (e non solo) dicono più e meglio di mille parole. Impara a parlare più col corpo e meno con le parole.
- Non importa che tu sia esperta o principiante, allieva o maestra, e non importa che il ballerino sia maestro o allievo, ballerino esperto o principiante, quando condividiamo lo stesso abbraccio siamo uguali,siamo nello stesso piano dell”abbraccio, per questo devi dare e chiedere rispetto e condivisione sempre. L’errore, quando c’è, si divide.
- Non è mai il ballerino che “ti fa ballare”, non sei una cosa, e non è lui (da solo) che ti porta a fare un giro, ma ballate insieme, sempre. Chiariscilo prima di tutto a te stessa e anche all’altro.
- Non chiedere mai “mi fai ballare?”. Sei l’altra metà dell’abbraccio; non lo subisci, lo crei anche tu.
- Non farti “dare lezioni” durante il tango da ballerini incapaci che invece di ballare (e mostrare le cose col corpo) si mettono a impartire “comandi verbali” come se loro fossero il tom tom-autista e tu la macchina guidata. Non impartire lezioni nemmeno tu. Durante il tango si tace e si balla, onguno come sa.
- Non essere pigra. Non contentarti mai di studiare poco, un annetto soltanto magari, il minimo che ti basta per stare in piedi. Continua a studiare e a migliorarti negli anni. Una ballerina piacevole, leggera, musicale, consapevole, preparata, brava, mai snob, tecnicamente e umanamente gentile non ha età (e viene invitata spesso)