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Ad occhi chiusi. Il tango basato su fiducia, ascolto ed empatia.

Per la follower ballare a occhi chiusi è un viaggio nella percezione sensoriale, un’esplorazione dell’intimità e della fiducia, dove l’abbraccio e il movimento condiviso diventano gli unici guide in un mondo privo della vista.

Riuscire a ballare chiudendo gli occhi è liberatorio, perché significa affidarsi completamente al proprio partner e alla musica, permettendo un’esperienza di ballo più autentica e sentita.

Il tango, nella sua essenza, è un dialogo tra due persone che, guidate dalla musica, condividono un momento di intima connessione, al di là di ciò che possono vedere. È un’espressione di fiducia e di abbandono, dove ci si lascia guidare dal sentimento e dall’intuizione.

Il tango a occhi chiusi esalta l’ascolto e l’empatia, portando la coppia tanguera a sintonizzarsi più profondamente con il partner e con la musica.

L’ASCOLTO – Nella modalità di ballo ad occhi chiusi della follower l’ascolto diventa la modalità predominante, permettendo ai ballerini di sintonizzarsi non solo sulla musica ma anche sulle sottili indicazioni fornite dal corpo del partner.

Un ascolto attivo deve andare oltre la musica, per percepire le energie, le sfumature e i desideri del partner di ballo, le sue proposte e controproposte.

L’EMPATIA – L’empatia e l’ascolto reciproci in questo contesto non solo migliorano l’esperienza del tango ma arricchiscono anche la comprensione emotiva e fisica tra i danzatori, trasformando ogni ballo in un dialogo profondo e significativo.

Con una follower che si affida così completamente comporta una responsabilità notevole per il leader. Deve essere in grado di interpretare e rispondere ai bisogni emotivi e fisici della sua partner. Questo richiede un ascolto profondo non solo della musica, ma anche del “battito del cuore” della sua partner​.

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Essere un leader in questa dinamica significa anche seguire il tempo della follower, aspettando che completi i suoi movimenti senza affrettarla nel passaggio successivo e sintonizzandosi con la sua musicalità. Ciò significa lasciar spazio alla follower di esprimere se stessa e le sue interpretazioni musicali tra i segnali del leader, adattando la coreografia improvvisata per abbinarla.

Per la follower, ballare a occhi chiusi significa non solo mettere in mostra la propria capacità di seguire e rispondere intuitivamente, ma anche esercitare e rafforzare la fiducia e l’apertura verso il proprio partner. Questo atto di fiducia aumenta l’empatia, permettendole di sintonizzarsi più profondamente con il leader e di condividere un’esperienza di ballo più ricca ed emotivamente coinvolgente. La chiave per entrambi i partner è un’impegno reciproco verso un ascolto attento e una connessione emotiva, che rende ogni danza un’esperienza unica e profondamente personale.

UNA MARCA CHIARA E SENSIBILE – Il tango si distingue per la sua struttura di abbraccio, dove la connessione fisica e emotiva diventa il mezzo attraverso cui i movimenti vengono comunicati e condivisi.

La definizione dei ruoli di leader e follower è cruciale, ma sempre all’interno di un contesto di reciproco ascolto e sensibilità. Dal leader si richiede, sopratutto quando la donna balla ad occhi chiusi, un livello di comunicazione sensibile e precisa, dove ogni movimento e intenzione deve essere chiaro, garantendo che la follower si senta sicura e connessa.

La “marca”, o il segnale del leader al follower, deve essere chiara ma delicata, invitando il partner a muoversi insieme in un dialogo continuo che valorizza l’equilibrio e la complicità.

OLTRE LA TECNICA – La tecnica nel tango è importante, ma lo è ancor di più il modo in cui ci si relaziona con sé stessi e con il partner. La capacità di abbracciare con amore, di ascoltare e di essere sensibili alle esigenze dell’altro, così come la capacità di esprimere se stessi attraverso il ballo, definiscono l’esperienza del tango ben oltre i movimenti fisici.

Il fattore umano nel tango si manifesta nella capacità di amare se stessi e di far risplendere questo amore attraverso il proprio modo di ballare, creando un legame unico con il partner e con la musica stessa.

L’ASPETTO SPIRITUALE – Questa pratica può aprire le porte ad una vera e propria trasformazione del tuo modo di ballare, sul tuo modo di interpretare il tango, oltre a momenti di piena consapevolezza e divertimento​​.

Una Tanda o una milonga ad occhi chiusi ti invita sperimentare il tango come un percorso spirituale ed interiore, che risponde al bisogno primordiale dell’essere umano di essere abbracciato e di condividere un’esperienza di unità, accoglienza e fiducia.

Il tango, infatti, va oltre il semplice ballo di coppia, presentandosi come un’espressione culturale e artistica che promuove l’accettazione e l’ascolto di sé e degli altri per fluire in libertà, sostenendosi e arricchendosi a vicenda​.

EVITA DI CONTROLLARE IL PARTNER – Uno degli errori comuni nel tango è cercare di controllare il partner, anziché danzare insieme come “due anime che danzano insieme”. La vera essenza della connessione nel tango richiede fiducia reciproca, rispetto per l’individualità dell’altro.

SORRIDI! – L’aspetto di sorridere durante il ballo o a fine di un brano o della tanda, in particolare, apre il cuore e crea un’atmosfera di gioia e complicità, sottolineando l’importanza di danzare con il cuore oltre che con il corpo.

Questi aspetti del ballare ad occhi chiusi per la leader, e ove possibile anche per il leader per brevi istanti, evidenziano non solo la bellezza e la complessità del tango argentino come forma d’arte e di espressione personale, ma anche il suo profondo impatto emotivo e relazionale tra i ballerini. Danzare il tango, in particolare a occhi chiusi, diventa un atto di fiducia e di intimità, dove il mondo esterno si sfuma, lasciando spazio a un dialogo silenzioso ma intensamente comunicativo tra due persone, unite dalla musica e dal movimento condiviso.

Michele Moro – Maestro di Tango ABRAZO TANGO CLUB – PADOVA

COSA NE PENSI DI QUESTE RIFLESSIONI?

  • Come influisce l’ascolto attivo del tuo partner di ballo sulla tua capacità di muoverti in armonia con lui/lei nel tango?
  • Quali tecniche specifiche utilizzi per stabilire e mantenere una connessione profonda con il tuo partner durante una tanda?
  • Hai mai ballato il tango a occhi chiusi? Quali differenze hai notato nella tua percezione della musica, del tuo partner e del movimento stesso?

SCRIVI LA TUA NEI COMMENTI E CONDIVIDI IL POST PER CONFRONTARTI CON I TUOI BALLERINI ED AMICI. Grazie per il tuo parere

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SABATO 6 APRILE ad ALTERTANGO di PADOVA

IL TANGO NELLA CINEMATOGRAFIA: I FILM PIU’ BELLI DI SEMPRE!

Mi è sempre parso che il tango, con i suoi passi intricati e la sua musica evocativa, racchiuda in sé un universo di storie non dette, di passioni taciute e di emozioni sfrenate. Questo è il motivo per cui mi avventuro oggi in un viaggio attraverso il mondo affascinante dei film di tango, una danza che non si limita a muovere i corpi, ma anche le anime.

Fin dalla mia prima incursione in una milonga, dove i ballerini sembravano sussurrare segreti attraverso i loro movimenti, ho capito che il tango era molto più di una semplice danza. È una narrazione, un dialogo senza parole che racconta storie di amore, desiderio, perdita e rinascita. E, come in ogni buona storia, c’è sempre un retrogusto di nostalgia, quel “sentir” che gli argentini conoscono troppo bene.

Nel corso degli anni, il cinema ha saputo catturare l’essenza del tango in modi che trascendono i confini del reale, portandoci in mondi dove la danza diventa il linguaggio universale dell’umanità. Dai drammi intensi ai documentari illuminanti, ogni film sul tango che ho avuto il piacere di scoprire mi ha lasciato qualcosa: una lezione, un’emozione, una nuova prospettiva.

Così, armato di una passione inesauribile per questa espressione artistica e con la curiosità di chi vuole sempre scoprire una nuova storia, ho deciso di condividere con voi una selezione di film che ritengo incarnino lo spirito, la passione e l’arte del tango. Questo non è solo un viaggio attraverso il cinema, ma anche un’esplorazione delle profondità dell’animo umano, dove ogni passo di tango e ogni nota musicale raccontano una storia unica, profondamente personale e universalmente risonante.

In queste avventure cinematografiche, il tango non è solo protagonista, ma anche narratore, compagno di viaggio e, forse, insegnante.

Film di Tango

Scopriremo insieme come questa danza abbia trovato eco in culture lontane, unendo le persone oltre le barriere linguistiche e geografiche.

Ecco una lista dei principali film sul tango o con famose scene di Tango. Se vorrete potrete aiutarmi a completarla segnalandomi film che ci sono piaciuti e che ritenete significati. Scriveteli nei commenti.

Per ora vi propongo la mia lista: benvenuti nel magico mondo del tango attraverso il cinema!

  1. Tango Bar (1988) – Esplora le vite intrecciate dei ballerini di tango a New York e Buenos Aires. La trama si concentra su come il tango influenzi e rifletta le loro esperienze personali, mostrando il contrasto tra le due città nel contesto della danza.
  2. The Tango Lesson (La lezione di tango) (1997) – Sally Potter dirige e interpreta questo film semi-autobiografico che racconta la storia di una regista londinese che si innamora del tango argentino durante un viaggio a Parigi. Intrappolata nella sua lotta per scrivere un nuovo film, trova ispirazione e una fuga nel tango, innescando una trasformazione personale e artistica.
  3. Tango (1998) – Diretto da Carlos Saura, questo film visivamente straordinario esplora il mondo del tango attraverso gli occhi di un regista che sta mettendo in scena un grande spettacolo di tango. La narrazione si sviluppa attraverso sequenze di danza che riflettono amore, gelosia e tradimento, con una fusione di realtà e finzione.
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Passi ribelli e fazzoletti al vento: L’era dei Compadritos nel Tango

Il tango argentino, con le sue radici profonde nella cultura di Buenos Aires e Montevideo, non sarebbe ciò che è oggi senza la figura emblematica dei “compadritos“. Questi personaggi, spesso idealizzati o romanticizzati, hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo e nella diffusione del tango, soprattutto tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Ma chi erano i compadritos, e come si riconoscevano nelle milonghe, gli ambienti dove il tango veniva praticato e celebrato?

Chi erano i Compadritos?

Il termine “Compadrito” nasce in modo dispregiativo tra coloro che aspiravano a diventare “Compadre”, identificando individui considerati inferiori in termini di personalità e proiezione sociale.

I compadritos erano giovani uomini, spesso di estrazione sociale bassa, che vivevano nei sobborghi di Buenos Aires. Caratterizzati da un atteggiamento sfacciato e provocatorio, erano considerati i “cattivi ragazzi” dell’epoca.

Erano considerati si atteggiavano anche fuori dalle milonghe con un atteggiamento da boss, anche se non lo erano. Ma le classi più ricche li associavano comunque alla malavita, girando spesso questi personaggi con un coltello in tasca.

Nonostante la loro fama di facinorosi, avevano un ruolo centrale nella nascita e nella diffusione del tango. Erano, in molti casi, figli di immigrati europei o meticci, o di contandini argentini immigrati in città dalle campagne, e la loro cultura era un mix di diverse influenze, che si rifletteva anche nel tango stesso.

In realtà erano più interessati a corteggiare le donne in milonge e ballare con loro che a scontrarsi fra di loro. Con il passare dei decenni il Compadrito emerge come un eccellente ballerino, attento alla cura del proprio corpo come strumento di seduzione, arricchendo il proprio repertorio con buona dialettica e simpatia. Queste qualità nei decenni gli consentirono di guadagnarsi una posizione vantaggiosa, facilitando l’ingresso nei circoli cittadini e l’interazione con i cosiddetti “niños bien” (ragazzi bene), che modellarono la sua personalità con le loro abitudini e maniere raffinate, pur mantenendo le distinzioni sociali e di classe.

I “niños bien” cercavano di apprendere il tango, specialmente nei primi anni del XX secolo, quando il tango aveva conquistato le notti parigine e le donne ammiravano gli argentini capaci di ballarlo bene. Essere argentino a Parigi, o in altre parti del mondo, era sinonimo di essere un ballerino di tango, un’associazione che persiste ancora oggi. Il Compadrito insegnò loro il tango e apprese a sua volta modi raffinati di comportamento, vestiario (come adattare e accorciare la giacca, indossare cappelli con la falda calata sugli occhi, e scarpe a punta con tacco militare), e un modo di camminare più leggero e sinuoso, arricchendo il suo vocabolario con parole e storie affascinanti.

Il Riconoscimento nelle Milonghe

Nelle milonghe, i compadritos si distinguevano per vari aspetti:

  • Abbigliamento: indossavano abiti particolari che li rendevano riconoscibili. Questi includevano giacche e scarpe scure, pantaloni larghi spesso a righe, camicie bianche, cappello che copriva quasi gli occhi e soprattutto, il fazzoletto al collo, simbolo della loro appartenenza. Il loro abbigliamento era sia una dichiarazione di identità sia uno strumento per impressionare, soprattutto le donne.
  • Stile di ballo: il loro modo di ballare era altrettanto distintivo. I compadritos introdussero nel tango movimenti audaci, provocatori e a volte acrobatici, che riflettevano la loro personalità ribelle. Erano maestri nell’uso del “corte”, un movimento improvviso che interrompe il flusso del ballo, e della “quebrada”, una posa drammatica che evidenziava la fisicità e la connessione tra i ballerini.
  • Atteggiamento: l’atteggiamento era forse l’elemento più distintivo dei compadritos. Tipi spacconi, dall’eloquio sciolto, ironici verso chi non appartiene al loro ambiente e non conosce bene i codici della città. Entravano nelle milonghe con un’aria di sfida, pronti a dimostrare la loro abilità nel tango ma anche a difendere il loro onore in eventuali scontri. La loro presenza era sinonimo di una certa tensione, ma anche di un’incredibile vitalità e passione per il tango.
  • Contributo culturale: al di là del loro stile e atteggiamento, i compadritos hanno svolto un ruolo fondamentale nella creazione e nella diffusione del linguaggio del tango. Hanno contribuito a sviluppare il tango come forma di espressione artistica e culturale, integrando elementi di varie culture e influenzando le generazioni future di ballerini.
  • La milonga: molti ipotizzano che le origini della milonga siano dovute ai compadritos che iniziarono a ballarla imitando e e prendendo in giro gli uomini di colore che ballavano il candombe

Conclusione

I compadritos sono figure chiave nella storia del tango argentino, non solo per il loro stile unico di ballo ma anche per il loro contributo alla cultura e all’identità del tango.

Nelle milonghe di fine ‘800 e inizio ‘900, si riconoscevano per il loro abbigliamento distintivo, il loro stile di ballo innovativo e il loro atteggiamento sfacciato, tutti elementi che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo del tango.

Celebrare i compadritos significa quindi riconoscere le radici profonde e a volte complesse del tango, un ballo che continua a evolversi e a incantare ballerini e spettatori in tutto il mondo.

BAILAR AL PISO! COME CAMMINARE NEL TANGO IN CONTATTO COL PAVIMENTO.


Immaginate di essere invitati a una festa 🥳dove il pavimento è cosparso di gelato al cioccolato fuso🍨. Ora, l’unico modo per attraversare la stanza senza scivolare o fare un tuffo nel dolce disastro è muoversi con una grazia e precisione tale rimanendo ben appoggiati al pavimento da lasciare a bocca aperta. Questa, cari amici, è l’essenza di “bailar al piso” nel tango argentino, solo che il pavimento, fortunatamente, non è ricoperto di gelato, ma può essere altrettanto impegnativo!

Bailar al piso” potrebbe sembrare una strategia per non far scattare l’allarme laser di una banca mentre si tenta di rubare il diamante più grande del mondo.💎 In realtà, è la magica arte di ballare tango mantenendo i piedi ben saldi a terra, quasi come se stessimo cercando di raccogliere segreti dal pavimento con la sola forza dei nostri passi.

L’espressione argentina “bailar al piso”, traducibile con “ballare in contatto col pavimento”, si riferisce allo stile di camminata tipica del Tango sociale delle milonghe, che enfatizza il mantenimento di un contatto costante e vicino con il pavimento.

Bailar al piso TANGO argentino
Mantieni sempre il contatto con il pavimento mentre balli tango argentino: starai ballando al piso!

Questo approccio contrasta con stili di tango, come il tango escenario, che possono includere movimenti dei piedi più elevati o salti.

Bailar al piso” sottolinea l’importanza di muoversi in modo #fluido e #connesso, dando al ballo un aspetto più integrato e terreno. Richiede un’ottima tecnica di camminata, controllo del peso corporeo e trasferimento di peso, in modo che il tanguero possa scivolare sul pavimento con eleganza e senza sforzo apparente.

Anche perchè se non appoggiamo il piede in modo corretto, avremo difficoltà a creare la forza propulsiva per il passo successivo, oltre a stancarci più velocemente.

Ricordate, ballare “al piso” nel tango argentino non è solo una tecnica di camminata, ma è una dichiarazione d’amore verso il pavimento. 🫶È come dire, “Ti terrò vicino a me, caro pavimento, e insieme faremo invidia a tutte le scarpette da ballo del mondo.” 😁

Ricordati che come in tutte le storie d’amore che funzionano, devi sempre “sentire il pavimento e la terra“. Lascia quindi il piede a terra mentre balli! Eviterai anche di pestare il piede di qualche altra coppia! 😂

Michele Moro
ABRAZO TANGO CLUB

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L’Arte della Super-Tanda: creare magia nella Milonga

LA SUPERTANDA! QUANDO IL MUSICALIZADOR TROVA LA COMBINAZIONE PERFETTA TRA LUI E LA PISTA.

Definisco “super Tanda” nel tango argentino un insieme di brani selezionati con particolare cura capaci di creare un’atmosfera unica e coinvolgente nella milonga.

Queste tande magiche nel tango sono create da un insieme di brani che trascendono la semplice musica per diventare un’esperienza emotiva condivisa. Sono caratterizzata da una selezione musicale eccezionale che tocca il cuore dei ballerini, una coerenza ritmica ed emotiva che crea un viaggio nella danza, e una capacità unica di riflettere e intensificare l’atmosfera della milonga, lasciando spesso un ricordo indelebile in chi partecipa.

Ecco, secondo mia personale visione ed esperienza di musicalizzatore, i tratti distintivi di una “super tanda”:

1. 🎵 SELEZIONE MUSICALE: una super tanda brilla per la sua selezione di brani di alta qualità, che creano una connessione intensa tra i ballerini.

2. 🌊 COERENZA e FLUSSO: ogni brano si lega armoniosamente al successivo, creando una progressione emotiva che coinvolge i ballerini in un viaggio musicale.

3. 💖 EMOTIVITA’: le super tande sono ricche di emozioni, permettendo ai tangueri di esprimere sentimenti intensi attraverso il movimento.

4. 🌟 RARITA’ ed ORIGINALITA’: spesso includono brani rari o meno noti, aggiungendo un elemento di sorpresa e novità alla serata.

5. 👏 REAZIONE DEL PUBBLICO: una super tanda si distingue per la reazione che suscita nei ballerini, creando un’atmosfera unica sulla pista. Si percepisce la “buona onda” che genera e capita spesso che scatti un applauso spontaneo alla fine della tanda. (anche se questo sappiamo esser tema discusso…)

6. ⏰ MOMENTO IN CUI PROPORLA/E: solitamente vengono proposte in momenti chiave della milonga per lasciare un’impressione duratura nella mente dei partecipanti.

LE DOTI DEL MUSICALIZADOR NECESSARIE PER CREARLA

Creare una super tanda richiede un’attenzione particolare a vari aspetti, che vanno oltre la semplice selezione musicale. La “buena onda“, ovvero quella sensazione di energia positiva e connessione collettiva, gioca un ruolo cruciale. Ecco alcune riflessioni su come raggiungere questo obiettivo:

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